33 – Sublimazione Fallita
33 Sublimazione Fallita
Metronautica
Un viaggio nella nebbia esistenziale. Una consapevolezza che procede dal dubbio, nell’enigmatica simbiosi di dodecafonia, serialità, improvvisazione radicale, Free Jazz e musica elettronica.
Trentatreesima produzione per nusica.org, associazione culturale che promuove e supporta artisti innovativi.
Il nuovo lavoro di Metronautica, in uscita in formato digitale e fisico il 18 gennaio 2025. L’uscita del disco è anticipata dalla pubblicazione del singolo 2C il 10 gennaio.
È un percorso multiforme quello intrapreso da Metronautica in Sublimazione fallita, nuovo disco in uscita il 18 febbraio 2025 per l’etichetta musicale nusica.org.
Il titolo già condensa il senso di un’operazione condotta sul filo dell’esplorazione e di una nuova consapevolezza, laddove i tentativi di categorizzazione risultano fallaci, o quantomeno parziali.
È la mutevolezza il grande fuoco del disco, l’idea che sia possibile superare lo scarto tra realtà e definizione univoca per andare oltre, per esplorare nuovi confini. Così l’arte, che nella concezione di Metronautica (collettivo nato nel 2021 da un’idea del trombettista Michele Tedesco e del pianista Luca Dalla Gasperina) non è mai mera contemplazione ma strumento d’azione, di interpretazione del proprio sé e del mondo.
Suggestivi e colti i riferimenti a Italo Svevo e Miguel De Unamuno, che rispettivamente ne La coscienza di Zeno (1923) e in Niebla (1914) ragionano sulle crepe che solcano la superficie del quotidiano, sull’inganno del concetto di normalità, o meglio di normatività.
Così Sublimazione Fallita si pone come un tentativo di “disordine”, come volontà di destabilizzare nell’intento di affermare una propria identità, limpida ma camaleontica: un viaggio attraverso una nebbia esistenziale per giungere a una consapevolezza interiore scaturita dal dubbio, in grado – a sua volta – di generare e proporre nuove soluzioni.
Il tutto, musicalmente tradotto in una Suite per sei strumenti che vede la costante simbiosi di elementi stilistici propri della serialità, della dodecafonia, dell’improvvisazione radicale, del “Free Jazz” e della musica elettronica.
- 1A_1b (03:18)
- Ambient 1 (03:25)
- Ambient 2 (02:48)
- 1C (00:15)
- Ambient 3 (04:47)
- 1D_2A (00:15)
- Ambient 4 (06:33)
- 2A BIS (00:06)
- 2B (00:26)
- Ambient 5 (09:27)
- 2C (00:33)
- 2D (04:09)
- 3A (01:49)
- Ambient 6_3A (05:34)
Michele Tedesco | tromba, composizione, regia audio
Luca Dalla Gasperina| tastiere
Federico Lincetto | basso
Thomas Osho Zausa | batteria 1
Guests
Lorenzo Cucco | sax
Gian Ranieri Bertoncini | batteria 2, rec, elettronica, post produzione, mix, master e coordinatore regia audio
Registrato nel Gennaio 2024 da Gian Ranieri Bertoncini presso “Bertoxi Studio”, Santorso (VI)
Cover by Gian Ranieri Bertoncini
Foto by Lorenzo Badin
Michele Tedesco ha 27 anni ed è un musicista di origini classiche passato poi al pop e al jazz, giungendo, infine, alla contemporanea. Partecipa a varie trasmissioni televisive sulle reti Rai, come prima tromba, e Mediaset. Suona con artisti italiani e stranieri tra cui Fabrizio Bosso, Mauro Beggio, Georgios Tsolis, Maria Schneider e altri ancora. Incide album per Emme Records, New Interplenetary Melodies, Blue Serge, Cose Sonore, Sony Music, Dodicilune e altre. Finalista in diversi concorsi quali Chicco Bettinardi, Massimo Urbani,Roma Jazz Contest, Barga Jazz Contest. Partecipa a festival jazz nazionali ed internazionali quali Sile Jazz, Treviso Suona Jazz, Garda Jazz, Valdobbiadene Jazz e Inntoene Jazz. Sotto il profilo compositivo, le prime produzioni si ispirano ad un carattere di natura post- bop, per poi procedere verso composizioni da un sempre più sentito schema contrappuntistico, fuso a sonorità sia acustiche che elettriche con una, si potrebbe definire, quasi costante inclinazione per la musica seriale e atonale, frutto di una passione,nata durante gli studi pianistici, per autori come Arnold Schoenberg, Alban Berg e Anton Webern.
Luca Dalla Gasperina, nome d’arte Digi, scopre la passione per la musica fin dalla tenera età: fisarmonicista prima, pianista pop, rock e jazz poi, ama destreggiarsi fra vari stili pescando in maniera estemporanea dal proprio bagaglio culturale e musicale. Lo spazio lasciato all’improvvisazione è rilevante, nell’intento di dare sempre nuova vita alle esecuzioni. Attualmente è cantante e tastierista, oltre che compositore e arrangiatore, per Altera Nexa, progetto jazz-rock padovano, e pianista e compositore per Metronautica, quartetto post bop veneto.
Federico Lincetto, bassista e contrabbassista di provata esperienza musicale, approfondisce lo studio del basso elettrico con Alain Caron e Alessandro Fedrigo, e del contrabbasso con Francesco Angiuli e Marco Privato. Partecipa nel 2011 e nel 2017 ai seminari di Umbria Jazz Clinics, sotto la guida di Oscar Stagnaro, ricevendo nel 2017 il riconoscimento “Recognition of Outstanding Musicianship” dal Berklee College of Music (Boston). Nel 2022 arriva secondo al concorso “Bettinardi “di Piacenza con la formazione “Nameless Quartet”. Nel 2023 entra a far parte del progetto del pianista Marcello Tonolo “Italia Standard”. Attualmente si sta formando presso il conservatorio Pollini di Padova, con i docenti Marc Abrams, Andrea Lombardini, Marcello Tonolo, Michele Polga e Simone Graziano.
Thomas Osho Zausa ha iniziato a studiare musica all’età di 10 anni alle scuole medie. Inizia lo studio della batteria all’età di 12 anni, proseguendo gli studi privatamente con vari maestri fino all’età di 21 anni, quando si iscrive al corso accademico di batteria & percussioni jazz presso il conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto. Qui ha proseguito gli studi, diplomandosi nel 2024 approfondisce ulteriormente la conoscenza dei vari strumenti attraverso lezioni, seminari e clinic di maestri italiani e internazionali. Nel 2022, con il progetto “Nameless Quartet”, vince il secondo premio nella sezione gruppi del Concorso nazionale jazz “Chicco Bettinardi” di Piacenza. Nel gennaio 2023 ha pubblicato il suo primo album con il progetto/quartetto “Metronautica” (prima “Nameless Quartet”). Nell’agosto dello stesso anno il progetto viene selezionato tra i quattro finalisti del concorso nazionale “Barga Jazz”. Dal 2020 svolge l’attività di insegnante in diverse scuole. Suona spesso in diverse formazioni, soprattutto in ambito jazzistico.
In fabula
Sublimazione Fallita mira quasi ed esclusivamente a destabilizzare l’ascoltatore.
L’augurata attenzione all’ascolto si desidera avvenga tramite la continua alternanza tra momenti fortemente distesi (si pensi ad Ambient 6) a momenti di forte impatto sonoro quasi tendente, in alcuni punti, alla distorsione ( si pensi a 1C).
In altre parole, una sorta di continua “Tachicardia musicale”, dove la repentinità del cambio stilistico (sia esso ritmico o timbrico) può avvenire in qualsiasi momento ed in modo fulmineo: anche gli episodi più eterei, a volte, celano al loro interno, in prossimità del punto in cui i nervi si allentano, sibillini e acuti rimandi ad universi sonori radicalmente difformi (si pensi al finire di Ambient 2).
Tutto ciò deriva, inevitabilmente, dalle atmosfere sonore, ricche di contrasti, tipiche della musica del novecento, dove la mutevolezza dell’animo umano, in grado di metamorfosare assai velocemente nella sua sincera essenza, viene minuziosamente descritta in musica. Basti pensare, per esempio, a tutta la filmografia inerente agli esordi del secolo scorso, dove l’utilizzo di matrici atonali e seriali era di assai largo impiego, vista la necessità sonoro-descrittiva inerente alle tematiche decadentiste mostrate su schermo.
Sublimazione Fallita è anche un ritorno al concetto più puro ed etimologico della parola “Suono”, che viene strutturato secondo puri principi numerico-matematici non lasciando minimamente spazio a qualsiasi concetto di relazione sonora (si pensi ad Ambient 5) nella volontà di “fare musica senza l’utilizzo della musica stessa”, per così dire.
La suite prevede anche l’impiego di suoni elettronici dal carattere comico, ilare (si pensi ad Ambient 4) nella volontà di realizzare un progetto di musica contemporanea non rientrante nell’ormai consueto parallelismo “Avanguardista-Aulico”, poiché, l’avanguardia è attualità, e per definirsi tale, seppur molto complessa come la vita dell’uomo contemporaneo, dovrebbe presentare vie d’accesso, a volte adottanti anche spunti di sdrammatizzazione, perché no, fornite dai fautori stessi, i musicisti.
A conclusione, il concetto, di ispirazione decadentista, che permea sublimazione fallita, ed indi riuscita, esposto nella presentazione del progetto, vede la sua totale esemplificazione a partire dalla sezione 3A, nella quale, la presenza di “Accordi Maggiore Settima”, a distanze intervallari alternate di terza maggiore e quarta giusta, suggeriscono un atmosfera ambiguamente positiva e consueta. Tutto ciò perché i suddetti accordi, medesimi nella tipologia ma situati su rapporti intervallari dissimili, contribuiscono a creare un’atmosfera sospesa, una sorta di risoluzione psicofisica che procrastina continuamente nel manifestarsi, una cristallinità esteticamente piacevole ma interrogativa nella sostanza.
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