32 – In Fabula
32 In fabula
Oscar Del Barba OX Trio
Un repertorio originale. Un raffinato intreccio tra modern jazz e musica contemporanea, tra scrittura contrappuntistica e ricerca ritmica.
Trentaduesima produzione per nusica.org, associazione culturale che promuove e supporta artisti innovativi.
Il nuovo lavoro di Oscar Del Barba in uscita il 18 ottobre 2024. Il disco è anticipato dall’uscita del singolo Il pipistrello e le donnole, disponibile dall’11 ottobre.
È un denso dialogo tra composizione e improvvisazione l’ultimo lavoro di Oscar Del Barba – Ox Trio in uscita il 18 ottobre per l’etichetta musicale nusica.org.
Il suggestivo titolo In fabula racchiude il senso di un’opera prismatica, dalle componenti intrecciate, in cui il rapporto tra le parti dà forma a un sound ora etereo e spazioso, ora denso ed energico. Il risultato è un lavoro stratificato, tra armonia e ritmo, in cui i ruoli dei musicisti si alternano in modo inconsueto per una formazione, il piano trio, centrale nella tradizione della musica afroamericana. La poetica riflessa nelle esecuzioni e nelle registrazioni assume un carattere trasversale, una vocazione interstiziale che fonde contaminazioni diverse destinate a unirsi in uno stile unico, che si uniforma in esecuzione.
Le idee compositive di Oscar Del Barba si articolano in rivoli di motivi impreziositi dal lavoro in sinergia con Giacomo Papetti e Andrea Ruggeri, tesi a un’esecuzione cameristica dove l’attività di ognuno è indispensabile per la costruzione dell’”evento sonoro”. Un trio improntato dunque a una straordinaria qualità del suono, a un’intensità esecutiva che mira al coinvolgimento dell’ascoltatore.
I dieci brani che compongono l’album hanno titoli dal sapore mitico (Il cane e il campanello; Il cavallo e l’asino; Il lupo e l’agnello; Il topo di campagna e il topo di città; L’aquila e lo scarafaggio; La cicala e la formica; La rana e lo scorpione; La volpe e il caprone; La volpe e l’uva; La volpe e la pantera; Il pipistello e le donnole), ispirati alle favole di Esopo. Ognuno racconta una storia dai contorni mobili, è il capitolo di un’opera potenzialmente interminabile che conserva il senso delle antiche tradizioni guardando al valore dell’incontro, dell’intreccio con la modernità sperimentale. Così, in questo terreno liminare, l’ascoltatore è libero di immaginare un proprio racconto e di costruire, a partire dalla musica, un proprio film o una suggestione sensoriale, superando il puro atto nominativo e dando un corpo alle storie in movimento.
- Il cane e il campanello (08:14)
- Il cavallo e l’asino (07:45)
- Il lupo e l’agnello (03:33)
- La volpe e il caprone (03:21)
- L’aquila e lo scarafaggio (06:44)
- Il topo di campagna e il topo di città (02:59)
- La volpe e l’uva (04:55)
- La rana e lo scorpione (04:42)
- La cicala e la formica (03:44)
- La volpe e la pantera (03:30)
Oscar Del Barba | pianoforte, composizioni
Giacomo Papetti | contrabbasso
Andrea Ruggeri | batteria, effetti
Tutti i brani sono di Oscar Del Barba, mixati da Oscar Del Barba, Giacomo Papetti e Andrea Ruggeti, masterizzati da Michele Marelli.
Il trio ha al suo attivo diversi album: OX (2016) con composizioni originali di Oscar Del Barba nelle quali vengono utilizzate la dodecafonia, la politonalità, ritmi dispari, polimetria; Giuseppe Verdi entangled con Achille Succi (2019) in cui i passi d’opera di Verdi vengono decontestualizzati e rivestiti con colori del tutto originali mediante l’utilizzo di elementi rock-progressive che richiamano le composizioni di Frank Zappa; un progetto su West side story di L. Bernstein sempre con la presenza di Achille Succi, dove i passi dell’opera di Bernstein sono impreziositi da un attento uso dell’elettronica; In fabula, ultimo lavoro col quale la formazione torna alla sua dimensione originale. Con questi progetti OX Trio si è esibito in festival e rassegne ricevendo recensioni positive su giornali e riviste.
Oscar Del Barba è nato a Brescia nel 1968, diplomato in pianoforte, Jazz, composizione e in orchestrazione per banda. È un artista eclettico per “bisogno espressivo”: questo bisogno l’ha portato a comporre e suonare in diversi stili musicali: dal pop al jazz, dalla musica “classica” alla musica etnica e popolare di diverse zone del mondo, formando uno stile personale complesso e popolare al tempo stesso. Nel 1993 e 1994 vince due borse di studio per il Berklee College of Music in Boston. Vincitore di numerosi premi in importanti concorsi pianistici e di composizione sia classica sia jazz (tra cui il I premio al Concorso Internazionale di composizione “Scrivere in Jazz” di Sassari nel 2002). Per il suo operato musicale nel 2009 gli viene conferito il prestigioso “Premio Gorni Kramer” (VII. Edizione).
Vanta collaborazioni come pianista con importanti musicisti del panorama musicale e jazzistico internazionale come Markus Stockhausen, Dave Liebman, Ralph Alessi, Javier Girotto, Matt Renzi, Sandro Gibellini, Francesco Bearzatti, FlacoBiondini, Ares Tavolazzi, Paolo Silvestri, Mauro Negri, Simone Guiducci,Roberto Dani, Salvatore Maiore, Fausto Beccalossi, Achille Succi, GuidoBombardieri. Per il pop ha più volte suonato col cantautore Francesco Guccini. È stato ospite a trasmissioni su Radio Tre ed è molto richiesto come arrangiatore. Oscar Del Barba ha tenuto concerti sia come pianista sia come fisarmonicista, oltre che in Italia, in prestigiosi teatri e auditorium in diversi paesi (Argentina, Perù, Ecuador, Colombia, Messico, Guatemala, Turchia, Paesi Scandinavi, Paesi Baltici, Germania, Francia, Olanda, Belgio, etc.). L’attività didattica ha accompagnato da sempre quella concertistica e compositiva. Attualmente è docente della classe di Pianoforte jazz del Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Milano.
Giacomo Papetti è nato a Brescia nel 1984. Bassista elettrico e acustico, contrabbassista, compositore, arrangiatore e produttore artistico, esordisce giovanissimo come strumentista accanto a cantautori locali e all’interno di cover band. Oggi è attivo in ambiti musicali diversi: dai linguaggi trasversali del jazz contemporaneo, al pop/rock alternativo, con una forte prevalenza per repertori di musiche originali e di ricerca. Ha all’attivo l’incisione di più di 30 album. È leader e compositore di: The Loom, gruppo ispirato alla musica antica e contrappuntistica, con Fulvio Sigurtà alla tromba, Achille Succi al clarinetto basso, Nelide Bandello alla batteria; Small Choices (con E. Maniscalco al pianoforte e G. Rubino ai clarinetti); Oltaploc (laddove il jazz di Mingus si scontra con il free e Frank Zappa con M. Milesi ai sax, G. Bianchetti alla chitarra, G. Boggio Ferraris al vibrafono, N. Bandello alla batteria). È co-leader di vari gruppi, tutti dediti alla musica originale: Dimidiam (con Massimiliano Milesi al sax, un duo di matrice cameristica tra folk e armonie contemporanee). Oltre a innumerevoli collaborazioni nel circuito rock e popular in ambito jazzistico è richiesto strumentista e membro di gruppi votati a repertorio originale quali Oscar Del Barba OX trio e quartet, Massimiliano Milesi OOFTH, Paolo Bacchetta, Mood Ellington, Paolo Profeti etc. Quartet, Clank Quartet di MIDJ Lombardia 2016) e tanti altri. Ha tenuto centinaia di concerti in Italia e all’estero.
Andrea Ruggeri Batterista, compositore, arrangiatore e didatta, inizia a suonare la batteria all’età di undici anni, perfezionandosi prevalentemente da autodidatta e partecipando a vari seminari, master class e laboratori di ricerca. Attualmente frequenta il secondo anno del triennio accademico di Batteria e percussioni jazz. Attivo nelle nuove musiche, nel jazz e nella musica popolare contemporanea, ha collaborato e collabora con numerosi artisti nazionali ed internazionali, suonando in diversi festival e rassegne in Italia, Austria, Francia, Germania, Belgio, Grecia, Spagna, Romania, Norvegia, Russia, Marocco, e registrando oltre trenta dischi. Dal 2014 è leader dell’ARE Andrea Ruggeri Ensemble che vede coinvolti tredici musicisti tra Sardegna, Calabria, Emilia Romagna, Val D’Aosta, Lombardia, Veneto e Friuli, che si avvicendano in diversi progetti e formazioni. Il 2017 è l’anno del suo debutto in solo con la performance IDcard.
In fabula
Il cane e il campanello
Questo brano, come la maggior parte dei brani che descrivo di seguito, ha subito un’elaborazione graduale e mi fa piacere mostrare l’evoluzione che ha avuto rispetto alla melodia originale a cui sono state aggiunte delle sezioni, alcune dedicate all’improvvisazione. Nella versione elaborata, che conta 94 battute rispetto alle 22 dell’originale (anche se ritornellata) sono state aggiunte un’introduzione e altre sezioni dove ho utilizzato soprattutto la politonalità ed alcuni “falsi” cambi di tempo (soprattutto in 7/4) che danno l’impressione di un cambio ma in realtà si ritorna nel 4/4 iniziale. Il frammento tematico imperversa e ritorna dopo ogni solo, anche variato o sviluppato. Questo è l’unico pezzo che ha una struttura piuttosto articolata in cui la parte scritta è rilevante.
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Il cavallo e l’asino
Brano descrittivo, una semplice melodia che nella registrazione abbiamo trattato come uno standard jazz. Infatti nelle improvvisazioni abbiamo mantenuto la griglia armonica, anch’essa semplice, con uso ampio di accordi di settima di dominante che richiama atmosfere blues.
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Il lupo e l’agnello
Anche in questo caso una melodia descrittiva a cui si potrebbero associare diversi “personaggi” fiabeschi. La scelta del “lupo e l’agnello” è data dal carattere della melodia che ben si presta all’associazione. La scelta ritmica avvenuta in sede di registrazione (un rock in 2 con la cassa della batteria sui quarti…) enfatizza il carattere, se vogliamo anche un poco epico. Rispetto all’accompagnamento scritto sullo spartito abbiamo scelto di dare alla batteria il ruolo ritmico mentre il pianoforte si incarica di suonare il tema e, con la sinistra, degli accordi tenuti suonati spesso in controtempo. Il contrabbasso si occupa di fare da collante tra pianoforte e batteria con delle linee molto “rock”.
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Il topo di campagna e il topo di città
In questo caso l’improvvisazione avviene prima della comparsa del tema che si insinua man mano con elementi già messi in gioco in precedenza fino a mostrarsi del tutto verso la fine del pezzo. Il tema, anch’esso molto descrittivo si basa su contrasti armonici. Infatti l’inizio della melodia vede l’uso della terza dell’accordo di Re maggiore contemporaneamente alla quarta (solitamente nota da evitare sull’accordo maggiore) e sul contrasto terza maggiore-terza minore (come a battuta 9). Ci sono ulteriori momenti di contrasto come a battuta 13 (melodia fissa su mi, re e la parte inferiore che esegue un cromatismo con dei bicordi basati su un intervallo di quarta giusta). Il brano vede l’alternanza di due elementi nella prima parte A (batt. 1 e battuta 7) e dell’elemento di B che inizia a batt. 11. Poi il tema si ripete in maniera identica.
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L’aquila e lo scarafaggio
Una melodia cantabile, una sorta di canzone, in La bemolle maggiore, eseguita inizialmente dal contrabbasso che arriva da un background di campanelli col pianoforte che contorna armonicamente il tema del contrabbasso, molto libero su un tempo rubato fino a prendere il tema in carico da battuta 17 iniziando a far “sentire” la pulsazione ritmica in maniera più regolare. Il tema si basa su una sorta di politonalità: mentre la melodia sembra basarsi sulla tonalità di mi bemolle maggiore la parte armonica è più direzionata verso la bemolle maggiore. I due elementi si fondono creando un’armonia di la bemolle lidio (maggiore col quarto grado alzato). Stessa cosa avviene da battuta 11 un tono sotto fino ad arrivare a batt. 15 dove l’armonia si chiarisce maggiormente.
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La cicala e la formica
Rispetto allo spartito il brano è stato pensato, in sede di registrazione come un lungo solo improvvisato della batteria mentre pianoforte e contrabbasso suonano, in “rubato”, la melodia ricordando alcune esecuzioni di Ornette Coleman. Anche in questo caso la melodia è molto bluesy sia armonicamente sia ritmicamente. Nel corso del brano vi sono delle corone, ossia dei momenti in cui il tempo “si ferma” con delle piccole improvvisazioni, per poi riprendere e continuare.
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La rana e lo scorpione
Per la musica della favola (probabilmente) più nota di Esopo ho scelto un ritmo piuttosto “saltellante”, in tempo 6/8 utilizzando un’armonia di Re bemolle maggiore “lidio”. Il tema, che inizia dopo l’introduzione di contrabbasso, è una sorta di tarantella un poco macabra che cresce di intensità fino a raggiungere il climax verso la fine descrivendo il momento in cui lo scorpione punge la rana con la conseguente morte di entrambe e terminando con la morale.
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La volpe e il caprone, La volpe e l’uva, La volpe e la pantera
Questi tre pezzi, pur avendo un carattere diverso sono accomunati da una melodia corale in origine variata soprattutto sotto l’aspetto ritmico: La volpe e il caprone è un waltz (che conclude con un canone tra contrabbasso e pianoforte); La volpe e l’uva è in tempo 4/4, una marcia (che richiama anche Saint Saens) burlesca con diversi momenti anche ironici; La volpe e la pantera richiama il rock e a differenza dello spartito pianoforte e batteria suonano sullo stesso ritmo mentre il contrabbasso suona una linea su un ritmo irregolare.
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