24 – Flam
24 Flam
Mirko Pedrotti Quintet
A synthesis of continuous creative exploration and the energy of rhythm, both musical and vital, the search for balance within the ensemble: nusica.org presents the new project of Mirko Pedrotti’s quintet, a close-knit formation celebrating 10 years of activity with Flam.
Flam is a percussion technique which consists of striking the instrument twice in quick succession. But it is also the flame that fuels the creative drive of a historic group that reaches the milestone of 10 years. A dual interpretation that gives the title to Mirko Pedrotti Quintet’s fourth album, set to be released on nusica.org on June 18, 2023.
- Mirko Pedrotti (vibraphone)
- Lorenzo Sighel (alto saxophone)
- Luca Olzer (rhodes, piano, and synthesizers)
- Michele Bazzanella (bass)
- Matteo Giordani (drums)
This project highlights the melodic aspect without, however, relinquishing its nature where the energy of rhythm is the pillar and main characteristic. Balancing the sounds and form, the interplay of fullness and emptiness, dialogues between all and in pairs, are just some of the elements explored in this recording.
With this idea, the ensemble led by Mirko Pedrotti (vibraphone) with Lorenzo Sighel (alto saxophone), Luca Olzer (Rhodes, piano, synthesizers), Michele Bazzanella (bass), and Matteo Giordani (drums) has shaped six tracks and two “fragments”: Lupi Solitari, a piece “for all nonconformists and loners” where the modal approach is only clear in appearance, then opening up to surprising grafts, with Arabic melodies, Rhodes and vibraphone riffs, and new, unexpected harmonies; on the other hand, the dedication of Rouge One is to rebels and adventurers, taking its title from the Star Wars spin-off, with a reworking of a musical fragment that intertwines the famous melodies of the Imperial March and the Force theme; Upstairs leads the listener in an unknown and at times confused direction, dreamlike, as if walking through Escher’s Stairs; Flam, which gives the album its title, encapsulates the trust that compelled the various musicians to serve the composition, in search of the right balance. The first part, which clearly describes the nature of the quintet, predominantly focused on the rhythmic and frenetic aspect, is complemented by a second part, calmer and more melodious, representing the direction the group intends to take.
Following that are Riflesso d’Ombra, a reflective and dreamy piece that brings out the melodic aspect of the bass, and Kimèra, the first composition written for this formation, revisited ten years later in a renewed form as a celebration of this anniversary. As tradition dictates, the album concludes with two more “fragments” from the Suite container, a creative well from which the group draws elements or stimuli to develop for subsequent compositions.
MPQ (Mirko Pedrotti Quintet) was started in 2013 by the vibraphonist Mirko Pedrotti from Trentino, and focuses on the study, research and experimentation of instrumental music.
Influences from a variety of musical sources can be heard in the group’s musical output: jazz, minimalist, rock, progressive, classical music among others stylistic elements that coexist in their compositions, creating a contemporary, characteristic style. Captivating groove, polyrhythms and careful attention to timbral combinations are perhaps the main features of MPQ, who, soon after at the outset, won high acclaim: they were awarded absolute first prize at the Barga Jazz Contest (2013) and second place at the Baronissi Jazz Festival (2013) both of which helped to launch the group and give them visibility at national and international level.
In these years of activity, MPQ has performed in over fifty concerts both in Italy and abroad. Their collaborations with the guitarist Chris Montague and the trombonist Gianluca Petrella are particularly worthy of note.
Discography:
– Kimèra 2013 (Stivo Records)
– MPQ 2015 (Stivo Records)
– Durch 2019 (nusica.org)
– new release Flam 2023 (nusica.org)
Contacts:
mirkopedrottiquintet@gmail.com
tel. +39 3493830228
01. LUPI SOLITARI
Se ti sei mai sentito estraneo, anticonformista e solitario questo brano è dedicato anche a te. La tonalità di sol con un’unica alterazione in chiave, ne ribadisce il concetto. L’idea compositiva è partita dal riff in 7/4, esposto sin dall’inizio dal vibrafono; l’approccio modale sembra molto chiaro, ma non lasciatevi ingannare, presto si innestano nella musica accordi che trascinano l’atmosfera in una modalità più complessa nei quali si insinua una melodia arabeggiante.
Il riff di rhodes, prima del solo di vibrafono, lascia spazio ad un approccio compositivo intervallare, dove gli accordi saltano qua e là lontani dalla tonalità d’impianto, per poi farvi ritorno.
L’attacco del lupo è avvenuto, le sonorità più consone dei modi di sol maggiore sono state predate e non rimane che un’armonia nuova, dove si esprime il solo di sassofono prima della chiusura di un nuovo tema.
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02. ROGUE ONE
Uno dei teaser trailer del film Rogue One, uno spin-off della serie Star Wars uscito nel 2016, contiene un frammento musicale che interseca le celebri melodie della marcia imperiale e del tema della Forza. L’entusiasmo per l’uscita del film e per l’efficacia di questa intersezione ha spinto l’arrangiatore a sviluppare quest’idea su un vivace accompagnamento ritmico in cinque quarti, trasformando la marcia imperiale in una vigorosa linea di basso sulla quale è esposta la melodia principale. A questo punto, il brano non poteva che prendere il nome del film, Rogue One, dove “Rogue” è traducibile come “ribelle”, “mascalzone” o “avventuriero”.
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03. UPSTAIRS
Upstairs è l’immagine di un non identificato “qualcuno” nel suo procedere lungo una scalinata.
Il ritmo della melodia, basato su un gioco di simmetrie tra il 5/4 e il ⅝ e la sospensione data dalle note in levare, generano il movimento da un gradino all’altro, che si ripete incalzante e ciclico ogni 5 passi. In prima battuta, la direzione della marcia rimane ignota (come a trovarsi sopra delle ‘Scale di Escher’), ma lo sviluppo del brano si rivela nella qualità dell’ascesa, accompagnandoci quindi, nella sua fase finale, alla scoperta di quel che ci aspetta al “piano superiore”.
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04. FLAM
Si tratta dell’ultimo brano che il gruppo ha affrontato prima della registrazione, e che è stato praticamente montato direttamente in studio. Una sfida che ha costretto i vari musicisti a mettersi al servizio della composizione, per trovare il giusto equilibrio.
La prima parte descrive in modo chiaro la natura del quintetto, improntata principalmente sull’aspetto ritmico e frenetico che ne è da sempre uno dei sui pilastri fondanti. La frase del vibrafono è in 5/8, metro che insieme al 5/4 è preponderante in questo album (una chiara citazione ai 5 musicisti coinvolti nel gruppo). La seconda parte, più calma e cantabile, mette in luce però l’aspetto lirico, fatto di echi e contrappunti e che rappresenta la direzione che il quintetto ha intrapreso proprio con questo suo ultimo lavoro.
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05. RIFLESSO D’OMBRA
Riflesso d’ombra è un brano riflessivo e sognante che porta in superficie l’aspetto melodico del basso. Tutte le parti tematiche vengono talvolta spezzate anche tra gli altri strumenti, ma è il basso a mantenere sempre l’identità completa del tema. Le armonie sono distese e basate principalmente sulle triadi, come anche il metro del brano che è principalmente in 4/4.
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06. KIMÈRA
Il Vamp iniziale del vibrafono, che gioca principalmente attorno all’intervallo di 2a Maggiore, definisce fin da subito la sonorità del pezzo che si andrà ad ascoltare. Il tema, ruota principalmente attorno all’alternanza di 3 differenti metri, il 7/8, l’8/8 e il 10/8, i quali sono una simbolica rappresentanza del mostro mitologico “triforme” Chimera a cui è ispirata questa composizione. La melodia persiste sull’utilizzo dell’intervallo di 2a, ma questa volta ne cambia la qualità, che da maggiore diventa minore, cogliendo spunto dal vamp iniziale del basso che, costruito sulle note FA-DO-REb, pone l’accento su questo intervallo. Kimèra è già stato inciso nel nostro primo album del 2013, ed è il primo pezzo che è stato scritto per questa formazione; viene quindi riproposto a dieci anni di distanza in una veste rinnovata, come celebrazione di questo anniversario.
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07. Suite – Part I
La Suite rappresenta sempre un’esperienza di scambio e di sperimentazione. La collaborazione, questa volta, vede uno scambio artistico con Manuel Marocchi, il quale ha creato la parte “elettronica” delle composizioni, utilizzando quasi solamente parti derivate dal suonato del vibrafono, spezzettandole, modificandole fino ad ottenere l’atmosfera che si può sentire nella Suite – Part I.
08. Suite-Part J
La Suite rappresenta sempre un’esperienza di scambio e di sperimentazione. La collaborazione, questa volta, vede uno scambio artistico con Manuel Marocchi, il quale ha creato la parte “elettronica” delle composizioni, utilizzando quasi solamente parti derivate dal suonato del vibrafono, spezzettandole, modificandole fino ad ottenere l’atmosfera che si può sentire nella Suite – Part J.
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