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Mirko Pedrotti Quintet

Sintesi tra la continua ricerca creativa e l’energia del ritmo musicale e vitale: nusica.org presenta il nuovo progetto del quintetto di Mirko Pedrotti, una formazione affiatata che con Flam festeggia 10 anni di attività.

Flam è una tecnica delle percussioni, “l’acciaccatura”, che consiste nel dare un doppio colpo allo strumento con diversa intensità ed intenzione; ma è anche la fiamma che alimenta la spinta creativa di un gruppo storico, che taglia il traguardo dei 10 anni. Una duplice interpretazione che dà il titolo al quarto album di Mirko Pedrotti Quintet in uscita per nusica.org il 18 giugno 2023.

  • Mirko Pedrotti (vibrafono)
  • Lorenzo Sighel (sax alto)
  • Luca Olzer (rhodes, piano e sintetizzatori)
  • Michele Bazzanella (basso)
  • Matteo Giordani (batteria)

Un progetto in cui il gruppo mette in rilievo l’aspetto melodico senza rinunciare però alla propria natura dove l’energia del ritmo è colonna portante e principale caratteristica. Il bilanciamento delle sonorità e della forma, il contrasto pieno e vuoto, i dialoghi tra tutti e a due, sono solo alcuni degli elementi che sono stati esplorati in questa registrazione.

Con questa idea l’ensemble capitanato da Mirko Pedrotti (vibrafono) con Lorenzo Sighel (sax alto) Luca Olzer (rhodes, piano, sintetizzatori) Michele Bazzanella (basso) e Matteo Giordani (batteria) ha dato forma a sei tracce e due “frammenti”: Lupi Solitari, un brano «per tutti gli anticonformisti e solitari» dove l’approccio modale è chiaro solo in apparenza, per poi aprirsi a innesti sorprendenti, tra melodie arabeggianti, riff di rhodes e vibrafono e armonie nuove, inaspettate; la dedica di Rouge One è invece ai ribelli e avventurieri, dal titolo dello spin off di Star Wars, con una rielaborazione di un frammento musicale che interseca le celebri melodie della marcia imperiale e del tema della Forza; Upstairs conduce l’ascoltatore verso una direzione di marcia ignota e a tratti confusa, onirica, come a percorrere delle Scale di Escher; Flam, che da il titolo all’album , racchiude la fida che ha costretto i vari musicisti a mettersi al servizio della composizione, per trovare il giusto equilibrio. Alla prima parte, che descrive in modo chiaro la natura del quintetto, improntata principalmente sull’aspetto ritmico e frenetico si aggiunge una seconda, più calma e cantabile, che rappresenta la direzione che il gruppo intende prendere.

Seguono Riflesso d’Ombra, un brano riflessivo e sognante che porta in superficie l’aspetto melodico del basso e Kimèra il primo pezzo scritto per questa formazione riproposto a dieci anni di distanza in una veste rinnovata, come celebrazione di questo anniversario. Come da tradizione, a chiudere l’album ci sono altri due “frammenti” del contenitore Suite, un pozzo creativo da cui il gruppo va a pescare elementi o stimoli da sviluppare per le successive composizioni.

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