18 – Rust
18 Rust
Luca Dalpozzo Quintet
- Luca Dalpozzo (doublebass and compositions)
- Frank Martino (guitar and live electronics)
- Manuel Caliumi (alto sax)
- Giulio Stermieri (piano)
- Marco Frattini (drums)
È proprio un giovane, classe 1983, l’autore del nuovo album in uscita: Rust, lavoro del bassista bolognese Luca Dalpozzo (contrabbasso & composizioni) e il nuovo quintetto formato da Frank Martino (chitarra & live electronics) Manuel Caliumi (sax contralto) Giulio Stermieri (pianoforte) e Marco Frattini (batteria). Un disco fluido ed energico, in cui Dalpozzo alterna scrittura rigorosa e momenti improvvisazione; gli spazi per i momenti solisti sono organizzati con grande cura; elementi di elettronica si mescolano a suoni acustici, con una grande varietà di situazioni e di mood, un suono sempre organico e peculiare. Una ottima prova per un bassista che, oltre a possedere un bellissimo suono, si dimostra un compositore maturo e interessante.
Rust è un calendoscopio di ispirazioni e suggestioni diverse tra loro, organizzate con cura e scandite nei differenti mood, che arrivano da Wayne Shorter, Gyorgy Ligeti, Paul Motian. Ma soprattutto, Rust è caratterizzato a importanti e suggestive influenze extramusicali: Luca Dalpozzo ci accompagna con un tuffo astratto nell’Ukiyo-e, la corrente artistica giapponese del XIX secolo, nella celebre “Grande onda di Kanagawa”, nell’atmosfera fluida e sospesa delle “Cento Vedute di Edo”.
“Una delle principali ispirazioni extra-musicali dell’album – racconta Luca– prende forma tra fine 2018 ed inizio 2019 con la visita alla mostra “Oltre l’Onda” al Museo Archeologico di Bologna, dove ho potuto tuffarmi nelle opere di Hokusai ed Hiroshige. È proprio questa “raffigurazione del mondo fluttuante”, l’atmosfera di movimento, forza/quiete, atemporalità, colori ed assenza di gravità ad aver ispirato il disco; tema conduttore delle varie composizioni e relativi arrangiamenti, in particolare relativamente alle timbriche, ai colori modali degli accordi ed alle melodie più cromatiche.
Come per le altre pubblicazioni di nusica.org, le tracce di Rust sono liberamente accessibili online, su tutte le piattaforme streaming.
Luca Dalpozzo è contrabbassista, bassista elettrico, compositore nato a Bologna nel 1983. Ha studiato con grandi Maestri del contrabbasso quali Ares Tavolazzi (jazz) ed Alberto Farolfi (classica), ha approfondito la musica cubana con Jorge Reyes Hernandez a La Habana, ed ha conseguito i Diplomi Accademici di I e II livello in Musica Jazz (Contrabbasso Jazz) presso i Conservatori di Ferrara ed Adria ed il diploma in Contrabbasso classico presso il Conservatorio di Bologna.
Attivo da diversi anni sulla scena Jazz nazionale ed europea, ha suonato in Italia ed all’estero, partecipando a numerosi Festival, Cd e rassegne con diversi artisti di fama nazionale ed internazionale, spaziando attraverso molteplici generi musicali e sfumature della musica improvvisata, dallo swing tradizionale al jazz di matrice contemporanea.
Come co-leader, arrangiatore e compositore ha pubblicato due cd con il Paesani-Dalpozzo- Mazzucco Trio (“Wayne’s Playground” ed “Imbiss” con Abeat Records) che hanno ricevuto numerosi apprezzamenti da pubblico e dalla critica specializzata.
o1. Enter Ukiyo-e
Nato originariamente da uno studio sui colori modali, il brano vuole rappresentare un astratto tuffo nel ”Ukiyo-e”, corrente artistica giapponese del XIX secolo avente come oggetto la rappresentazione del mondo fluttuante ed ispirazione extramusicale dell’intero album.
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o2. Alamar
Classico odd time tune nello stile NY di fine secolo scorso con alcune influenze cubane, la melodia è basata sull’utilizzo delle pentatoniche minori.
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o3. Drew a Dream
Dedicato a Drew Gress, compositore e contrabbassista di riferimento nel jazz contemporaneo. Nel brano coesistono elementi modali e tonali resi celebri dal grande Wayne Shorter, cercando un equilibrio onirico attraverso la melodia.
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o4. Gyorgy Cluster Dance
Si ricerca un armonia tra scrittura classica contemporanea e libera improvvisazione, libera interpretazione dell’uso dei cluster ispirata dal grande compositore Gyorgy Ligeti in un contesto dancehall.
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o5. Swirl
È un brano ispirato dallo stile compositivo del grande Paul Motian: melodia semplice e cantabile in un groviglio vorticoso ritmico collettivo, time not time.
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o6. Upward Drop
Lenta ballata che vuole rappresentare una “caduta ascendente”, una cascata di colori armonici e cromatismi melodici.
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o7. Blues For Larry (going ballistic)
Basato su uno studio sulla sovra-imposizione ritmica di una cellula di 5/8 su 4/4 e sulla riarmonizzazione del Blues minore, è un brano semplice concepito per un contesto live, tema ed improvvisazione su chorus. Dedicato al caro amico e pianista Lorenzo Paesani.
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