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Abbiamo un piano

“È così che mi preparo a non essere preparato.

E ci vuole un sacco di preparazione!”

Lee Konitz

Abbiamo un piano

Siamo musicisti, compositori, improvvisatori, organizzatori di eventi, didatti, discografici.

Alla musica e al Jazz in particolare, abbiamo dedicato la nostra vita e se c’è qualcosa che abbiamo imparato è che la creatività nei momenti di crisi deve diventare il motore per cambiare le cose, per esprimere il disagio, la difficoltà e trasformarla in opportunità.

In questi giorni di stop forzato abbiamo molto riflettuto e ora abbiamo un abbiamo un piano.

Un piano che vorremmo condividere.

Come tutti gli operatori della cultura stiamo vivendo momenti di incertezza, ma continuiamo a seguire, con interesse e partecipazione, questo nuovo percorso: un lento un ritorno alla normalità, che dovrà portare alla riapertura dei teatri, dei festival, dei luoghi di spettacolo.

In questa fase abbiamo messo in conto restrizioni, problematiche e timori, che tuttavia intendiamo affrontare con proposte concrete, attuabili. Vogliamo mettere in campo le nostre competenze e quello che sappiamo fare meglio: organizzare ed essere creativi.

Lo scorso marzo lo staff di nusica.org ha vissuto da vicino la situazione di incertezza e instabilità, con la cancellazione (ai blocchi di partenza!) dell’edizione 2020 di Jazz Area Metropolitana, il festival musicale della Riviera del Brenta.

In vista della rassegna estiva Sile Jazz, che dovrebbe svolgersi a luglio tra le province di Treviso, nel pieno di questa “nuova situazione”, ci siamo costantemente interrogati su quali siano le modalità da mettere in pratica come proposte alternative ed innovative.

Questo per garantire -almeno in parte- l’occupazione dei lavoratori del settore, di tutta la filiera (musicisti, tecnici, personale organizzativo ed amministrativo del settore dello spettacolo) ma anche per restituire al pubblico la magia della performance dal vivo.

Un festival jazz, di qualunque dimensione, fornisce ossigeno a tutta la filiera del mondo musicale, iniettando risorse economiche adeguate per la sua sopravvivenza. Ma soprattutto, è un momento di condivisione e partecipazione necessario, anche se vissuto a distanza.

Siamo pronti (e sicuramente, non siamo i soli) per tornare a fare la musica dal vivo, con inventiva e creatività. Le possibilità per tornare a godere di un concerto, in sicurezza e senza compromessi, sono molteplici: un concerto drive in, una performance di marching band, un musica truck con a bordo i musicisti (music delivery: come il cibo, la spesa, i libri e tutto quello che stiamo acquistando online da casa in questo periodo).

Il jazz non richiede grandi attrezzature tecniche ed è capace di adattarsi, leggere e reinterpretare spazi, luoghi e situazioni. Ideale per adattarsi alle nuove geometrie e distanze che abbiamo interiorizzato in questo periodo, scoprendone le potenzialità: per questo vogliamo portare la musica sotto casa, nelle corti, nei parchi, nelle piazze, in strada in un parcheggio, dialogando con le realtà locali, interpretandone le necessità.

La limitazione degli spostamenti degli artisti, non sarà un problema ma anzi, offrirà una nuova possibilità: scoprire e investire nel lavoro dei tantissimi artisti locali di grande talento.

Non escludiamo l’utilizzo della tecnologia, come streaming e delle dirette, ma pensiamo a questo mezzo come una possibilità di indagine per viaggiare dentro la musica, con interviste, approfondimenti, narrazioni. Un esempio: l’evento Pansodia, una jam session contemporanea che sarà presentata sul canale YouTube dell’Università di Padova per celebrare l’International Jazz Day 2020.

Questa modalità di comunicazione inoltre, può diventare un alleato indispensabile per una delle tematiche di maggiore interesse nell’associazione: la musica come mezzo per scoprire e conoscere il territorio. Trasformando i concerti da remoto in momenti utili per scoprire e raccontare luoghi normalmente non accessibili al pubblico. Location esclusive diventano palcoscenici perfetti e occasioni di incontri culturale, a tutto tondo.

Siamo al lavoro e stiamo dialogando con le istituzioni locali, per rendere tutto questo una realtà quanto prima. Pronti ad accogliere quanti vorranno partecipare, tra soggetti che si occupano di questo settore.

Non sarà la solita vecchia musica.

nusica.org

Nicola Fazzini

Alessandro Fedrigo

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